Estetica
La contemporaneità del cibo.
Quanto è cambiata la nostra percezione a tavola
Martina Roncadi | 13.07.2023 | 3 minuti
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Le parole, i volti, le scelte e le scommesse del settore più amato dagli italiani
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"Chi esercita professioni legate al mondo enogastronomico, in men che non si dica, può ritrovarsi ad essere una vera e propria star, vendendo nel migliore dei modi i propri prodotti."
Mi siedo al ristorante per ordinare il piatto che più mi ispira. Generalmente, la maggior parte dei ristoratori non si avvale di fotografie per “invogliare” i propri clienti a scegliere un determinato piatto. Ecco quindi che entra in gioco lo storytelling: più sono in grado di raccontare una pietanza in maniera convincente e invogliante, più la probabilità che il mio commensale la scelga, aumenta.
Quante volte ci sarà capitato di leggere, per esempio: Guancia di vitello cotta a bassa temperatura con contorno di funghi champignon e verdurine di stagione.
Il tutto per descrivere una, certamente buonissima, guancia di vitello con contorno di funghi e verdure? Ecco dunque che la parola scritta esercita un ruolo cruciale nella scelta del piatto.
Si passa poi all’elemento visivo. Quanto è importante avere come servizio un piatto bello e invitante? Un elemento che influisce sul fattore estetico è sicuramente il contesto.
Trovandoci in una trattoria, il binomio che ci aspettiamo di scovare nel piatto è sicuramente quantità – gusto. Diverso invece il discorso per i ristoranti d’élite, nei quali il binomio vincente risulta essere estetica – gusto.
È inutile dire quanto l’estetica possa instaurare un meccanismo di volontà di scelta. Un piatto che risulta bello alla vista, è anche più invogliante. Lo sanno bene i grandi chef, sempre alla ricerca di nuovi impiattamenti, nuove modalità di “visualizzare” il piatto. La continua ricerca della perfezione.
Lo stesso vale per i social media. Quante volte ci sarà capitato di imbatterci in profili costellati di piatti eccezionali, invitanti, creati da persone comuni e non da mani esperte? L’ossessione per l’unicità che dilaga sui social in termini di bellezza si è proiettato sul cibo raccogliendo consensi e non.
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