Territorio
Le eccellenze dell’Emilia-Romagna
Viaggio alla scoperta dei sapori di una terra ricca di vivacità e tradizioni
Martina Roncadi | 30.11.2023 | 4 minuti
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"In questo territorio universalmente noto per essere intriso di storia e tradizioni che si tramandano da secoli e secoli, troviamo alla base l’autenticità e i sorrisi delle persone"
Le cronache recenti hanno riportato alla ribalta la regione Emilia-Romagna, terra di persone resilienti e coraggiose. Dopo settimane di sgomento a causa dell’alluvione che ha colpito l’area della Romagna nell’estate appena passata, questo territorio è rinato come l’araba fenice: più forte di prima e più splendente che mai. La necessità e la forza trainante delle persone, le ha permesso di rialzarsi velocemente e far partire la stagione turistica molto velocemente. Ma di chi è il merito?
Delle persone, prima di tutto. Il fattore umano è infatti un elemento caratterizzante dell’Emilia-Romagna, terra gentile e accogliente che ha fatto suo, come punto di forza, la caparbietà e un’ospitalità facilmente associabile a quella del Sud Italia.
Ma al di là di questi peculiari aspetti, se diciamo Emilia-Romagna, a cosa pensiamo?
Al cibo, naturalmente. Terra di sapori autentici e genuini, la regione è diventata famosa in tutto il mondo proprio grazie alla sua cucina e ai suoi sapori inconfondibili.
In questo luogo infatti, è bene ricordare che nascono alcuni dei prodotti più esportati e conosciuti al mondo tra cui: il Parmigiano Reggiano DOP, il Prosciutto Crudo di Parma, l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. E ancora, la Mortadella di Bologna IGP, lo Zampone di Modena IGP, il Sangiovese di Romagna DOP, etc.
Oltre ai prodotti tipici, troviamo l’iconicità dei piatti della regione, in cui viene sapientemente raccolta tutta la tradizione del territorio. Basti pensare a un piatto fumante di lasagne alla bolognese, strati di pasta all’uovo di colore verde -grazie all’aggiunta di spinaci- arricchite da besciamella e ragù. Questo piatto, che è possibile realizzare in diverse varianti, lo vediamo però spesso declinato nelle peggiori versioni -di recente ho avuto modo di vedere una puntata di Little Big Italy, cooking show dedicato agli expat e alle loro attività di ristorazione all’estero, in cui viene presentata una lasagna ai peperoni, ingrediente non associabile al piatto. E poi ancora i tortellini, pasta all’uovo ripiena tipica della zona di Modena e Bologna. Piatto iconico della tradizione, deve essere rigorosamente servito con brodo di cappone. Più bistrattati invece i tortellini nella versione “asciutta” conditi con panna, prosciutto e piselli -dicono piacciano più ai bambini che agli adulti, ma non ne sarei così sicura. Oltre all’infinita varietà di primi piatti troviamo anche cibi che, nel linguaggio moderno, possiamo annoverare come street food.
Crescentine a Bologna, gnocco fritto nelle province di Modena e Reggio Emilia, sono il cibo più amato di strada e da trattoria. Da abbinare a salumi e formaggi, rappresentano la colonna portante delle prelibatezze gastronomiche della regione, ad oggi non replicabili altrove.
Spostandoci verso la costa invece, troviamo Lei, la regina indiscussa della tavola dei romagnoli: la piadina. Preparata con farina, strutto, sale e acqua, la piadina romagnola assume principalmente due connotazioni: più spessa nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena, più sottile nel riminese.
Si può consumare nuda o farcita con qualsiasi tipo di affettato, verdura e formaggio -menzione speciale per lo squacquerone, formaggio a pasta cruda e molle tipico della zona.
Oltre ai numerosi e rinomati piatti appena citati, le eccellenze della regione nascono anche, e soprattutto, dalla terra. L’agricoltura è infatti un settore trainante poiché, frutta e verdura, crescono in abbondanza in questa terra fertile e climaticamente perfetta per far nascere i propri frutti. Tra i più apprezzati ricordiamo le Albicocche Romagnole, le Ciliegie di Vignola o la Pera dell’Emilia-Romagna.
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